SÌ, A GAZA SI MUORE DI FAME
A Gaza c’è una carestia. E a dirlo ora è uno degli istituti più autorevoli del mondo in materia. L’IPC, la cui sigla sta per Iniziativa per la Classificazione Integrata delle Fasi della Sicurezza Alimentare, è un ente che riunisce moltissime organizzazioni intergovernative, tra cui l’OMS.
Ebbene, nel suo rapporto l’IPC evidenzia come a Gaza una persona ogni tre rimanga senza mangiare addirittura per più giorni.
In tre mesi, prosegue il rapporto, migliaia di bambini sono stati ricoverati per problemi legati alla manutenzione, e almeno 16 hanno perso la vita a causa dell’assenza di cibo solo nella città di Gaza.
E questo nonostante nei giorni scorsi il premier israeliano Netanyahu avesse definito “sfacciata menzogna” il fatto che nella Striscia fosse in corso una carestia.
Dichiarazioni a cui poche ore dopo aveva risposto il Presidente statunitense Trump, dicendo direttamente dal suo resort scozzese di aver visto in tv immagini di bimbi molto affamati.
“La fame ci sta uccidendo, i nostri figli piangono perché non hanno nulla da mangiare”: grida d’allarme che dalla Striscia arrivano ormai ogni giorno.
E i pochi aiuti paracadutati nei giorni scorsi dagli aerei della Giordania e degli Emirati Arabi di certo non sono sufficienti: meno di un etto a testa, se anche tutti avessero potuto usufruirne.
Perchè nella Striscia di Gaza quella per il cibo è una vera e propria lotteria che va avanti ormai da diversi mesi. Almeno da quando, a maggio, tutte le derrate alimentari destinate alla popolazione sono gestite solo dalla Gaza Humanitarian Foundation, un’organizzazione costituita dagli Stati Uniti e da Israele che però di umanitario ha ben poco.
E che distribuisce il cibo solo da quattro punti situati nel sud della Striscia. Quattro punti di distribuzione per più di due milioni di persone, costrette in molti casi a camminare ore per poi tornare a mani vuote. Sempre se non vengono uccise dai militari israeliani nella calca per accaparrarsi anche la più piccola quantità di cibo. In poco più di due mesi già centinaia di persone hanno perso la vita così, in coda per ricevere qualcosa da mangiare, uccisi da soldati di un paese il cui Primo Ministro dice che la carestia è una “sfacciata menzogna”.