BOOM DI INFERMIERI STRANIERI, MA NON BASTANO
In Italia sono sempre di più gli infermieri stranieri. Nel 2025 se ne contano più di 43.000, con un aumento del 47% rispetto al 2020. Un boom legato soprattutto alla carenza cronica di personale e alle normative emergenziali introdotte con il Decreto Cura Italia e il Decreto Ucraina, che hanno agevolato l’ingresso di oltre 17.000 professionisti sanitari provenienti dall’estero.
Le principali comunità infermieristiche straniere presenti in Italia provengono da Romania, Polonia e Albania. Mentre le regioni con la maggior presenza sono Lombardia, Veneto e Piemonte.
Un fenomeno, quello della dipendenza da infermieri stranieri, che non riguarda solo l’Italia ma anche Francia, Germania e Regno Unito, che registrano una crescente necessità di professionisti provenienti dall’estero.
A questo si aggiunge una più generale carenza di personale: in Italia servirebbero almeno 65.000 infermieri in più. Una cifra destinata a crescere, considerando che nei prossimi anni circa 110.000 infermieri andranno in pensione.
Secondo gli esperti, però, il problema non si risolve solo con incentivi economici: servono percorsi di carriera, formazione, riconoscimento professionale. Anche perché sono in aumento sia gli infermieri che emigrano all’estero, sia quelli che abbandonano gli studi, scoraggiati dalle attuali condizioni di lavoro.
La questione quindi non è solo sanitaria, ma riguarda l’intero Paese. Sempre più persone convivono con malattie croniche e la vera sfida, nei prossimi anni, sarà l’assistenza sul territorio. Per questo si chiede un cambiamento, necessario ad affrontare il presente e il futuro della sanità italiana.