IN ITALIA ANCORA TROPPI REATI AMBIENTALI
Quale credete sia il reato più commesso in Italia? Se state pensando al furto o all’evasione fiscale, vi state sbagliando.
È l’inquinamento ambientale.
Il bilancio tratteggiato da Legambiente e l’associazione Libera ha messo in luce come, in poco meno di 10 anni, l’Italia si sia macchiata di quasi 7000 reati ambientali.
Per intenderci, parliamo di un illecito penale riscontrato ogni tre controlli.
L’analisi parte da giugno 2015, quando l’inquinamento ambientale è stato riconosciuto per la prima volta come crimine, entrando nel codice penale.
Da allora, su circa 21.200 controlli, le autorità hanno denunciato 12.500 persone, arrestate 556 e sequestrati beni per 1,2 miliardi di euro.
A trainare il triste primato è il sud Italia: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria da sole realizzano il 40,5% dei reati registrati.
Si tratta di una conseguenza dei territori tradizionalmente colpiti da associazioni mafiose, i cui giri d’affari spesso girano attorno allo smaltimento abusivo dei rifiuti.
Proprio sul tema mafioso Legambiente terrà una conferenza a Roma, il 16 e 17 maggio.
ControEcomafie, questo il nome dell’evento, cercherà soluzioni concrete contro l’inquinamento illegale, presentando al governo una lista di proposte utili al contrasto delle ecomafie, che utilizzano non solo il territorio italiano ma anche il Mediterraneo e il suolo africano, in primis la Libia.