20 ANNI DI IOV: LA FESTA A PALAZZO DELLA RAGIONE
Una storia di impegno, ricerca e speranza lunga vent’anni. L’Istituto Oncologico Veneto-IRCSS ha festeggiato il suo ventesimo anniversario con una cerimonia solenne a Palazzo della Ragione, alla presenza di 500 persone, tra cui il presidente della Regione Luca Zaia, autorità locali, medici e dipendenti.
Un traguardo importante, reso ancora più significativo dai numeri: oltre 7mila pazienti l’anno, quasi 7mila operazioni, 58mila interventi chemioterapici e 50mila sedute di radioterapia. Ma dietro ai dati c’è molto di più: c’è la cura della persona, c’è l’accoglienza, c’è l’umanizzazione della medicina.
Nel 2005 solo il 30% delle donne con tumore al seno sopravviveva oltre i 5 anni. Oggi, quella percentuale è salita al 90%. Una rivoluzione silenziosa, fatta di progresso scientifico e dedizione quotidiana.
Un’eccellenza tutta veneta, con sedi a Padova, Schiavonia e Castelfranco, che rappresenta un faro per migliaia di persone.
L’idea dello Iov nacque ad inizio anni 2000 con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento di “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico”. La proposta iniziale della Regione prevedeva di far confluire nel nuovo Istituto tutte le oncologie mediche presenti in Veneto, ma questo avrebbe causato un forte passivo di bilancio.
L’idea vincente fu allora del professor Ermanno Ancona, direttore scientifico del Consorzio che avrebbe portato alla nascita dello Iov: questa prevedeva di coinvolgere le varie oncologie nella gestione di specifici progetti di ricerca finanziati dal Ministero e di istituire una struttura clinica all’ospedale Busonera di Padova, che ancora oggi è la sede principale dello Iov. Il tutto garantendo il pareggio di bilancio. Da qui il via libera del Consiglio regionale e la nascita dell’Istituto Oncologico Veneto, che divenne poi IRCCS grazie all’operato dell’ex governatore veneto Galan e dell’allora Sottosegretaria alla Sanità Casellati.