BARRIERE FINITE, MA QUANDO RIAPRIRÀ VIA FRIBURGO?
Lungo via Friburgo è stato realizzato nell'ultimo anno un terrapieno in terra rinforzata alto circa 4 metri e mezzo, una duna di 300 metri sulla cui sommità, nella parte centrale, è stata installata anche una barriera fonoassorbente alta due metri per circa 100 di lunghezza, a cui ha contribuito alle spese anche l'Interporto. I 12 mila metri cubi di terreno servono infatti per proteggere i residenti della Stanga dal rumore dei circa 5 mila treni merci, circa 14 al giorno, che ogni anno transitano su quel binario: la ditta incaricata ha risistemato anche il marciapiede esistente e implementato l’impianto di smaltimento delle acque piovane da entrambi i lati della barriera fonoassorbente. Lavori iniziati ormai a dicembre 2022, e che da più di un anno costringono via Friburgo a restringersi ad una sola corsia fino all'incrocio con via Venezia: per ora, anche se visivamente l'infrastruttura è stata completata, non è prevista nell'immediato la riapertura della seconda corsia, e questo perché ci sono altri 100 mila euro di operazioni collegate al verde che dovranno essere effettuate. Dal lato della strada la struttura di terra verrà coperta con un rivestimento di edera, e per compiere quest'operazione la strada dovrà ancora rimanere parzialmente chiusa. Al termine, invece, si lavorerà dal lato dei condomini, visto che i 119 alberi abbattuti per far spazio al terrapieno, e che tante proteste avevano scatenato nel momento in cui era partito il cantiere, saranno invece sostituiti da fusti più consistenti e da un giardino attrezzato.
Dal punto di vista viabilistico, la strada sarà quindi riaperta alla fine delle operazioni. E si dovrebbe pensare quindi a metter mano anche ad uno snodo che, dalla chiusura del passaggio a livello, ormai risalente al settembre del 2019, risulta decisamente pericoloso: dove via Friburgo si interseca con via Venezia, confluendo in viale dell'Elettronica, le due corsie viaggiano parallele in una strettoia che costringe gli automobilisti provenienti da entrambe le direttrici a frenare bruscamente: basterebbe allargare un po' la sede stradale, sulla curva di piazza San Giovanni XXIII, per rendere più agevole la svolta soprattutto di autobus e mezzi pesanti.