LA FIERA DI DOMANI: SEMPRE AL CENTRO LE ESPOSIZIONI
Aule universitarie, centro congressi, nel futuro un hotel, e le grandi esposizioni che ormai non sono più di casa. per capire come mai la Fiera di Padova abbia cambiato volto, rispetto a ciò che l'aveva connotata per un secolo, le ragioni da analizzare sono due. Gli spazi: rimanendo in centro città, rispetto ad altre fiere come Milano e Bologna, gli spazi non sono più sufficienti per le grandi esposizioni, che dunque fanno le valigie e migrano, Auto e Moto d'epoca è stata solo l'ultima. Ma poi c'è il progresso, la società digitale: fino a vent'anni fa la Fiera Campionaria era il luogo in cui imbattersi negli oggetti più assurdi e impensabili, che non si potevano trovare da nessun’altra parte. Oggi, per vederli e comprarli basta collegarsi ad un negozio online: qualunque cosa può arrivare dalla Cina a casa, senza muoversi dal divano.
L'obiettivo della Fiera di Padova allora oggi è duplice: reggere il passo coi tempi, e continuare, oltre ad eventi e congressi che finora hanno retto la baracca, ad ospitare esposizioni. È questa, la missione del nuovo presidente di Padova Hall, l'ente che governa la fiera padovana, appena nominato alla guida.
Padova Hall, governata al cento per cento da comune, provincia e camera di commercio, si muove sul mercato come un privato, raccogliendo proventi dal tipico ambito commerciale, ma deve seguire dei canoni molto più rigorosi, poiché il suo risultato economico va a pesare sui bilanci degli enti pubblici che lo detengono. Il primo obiettivo della nuova governance dell'ente fiera, nel prossimo triennio, è perciò pareggiare un bilancio che nel 2024 ha registrato tre milioni di disavanzo.