ADRIA, L'ISOLAMENTO FORZATO CHE SPOPOLA LA CITTA'
Da scalo di un intero mare a cittadina isolata.
La storia di Adria è una curva discendente, di cui la prima parte rappresenta l'apogeo: al tempo degli antichi etruschi e poi della Magna Grecia questo era il maggiore porto marino verso nord. Un porto così importante da dare il nome, già in quel tempo antico, alla grande distesa d'acqua: il Mar Adriatico.
Fortuna passeggera. Nel volgere di pochi secoli i detriti portati dal Po insabbiarono la maggiore risorsa della città, confinandola in pianura.
Un duro colpo all'Adria contemporanea lo diede l'alluvione del 1951. Almeno diecimila persone decisero di emigrare, dando il via ad una spirale di spopolamento.
Ad oggi, dopo anni di isolamento dai principali canali di comunicazione, Adria chiede di tornare al centro del Polesine. Occorre ripartire dalle infrastrutture: la linea ferroviaria che arriva in città non è ancora elettrificata. Per raggiungere Venezia in treno ci vogliono anche 2 ore. Due ore per 60 chilometri.
E poi la viabilità: nessuna autostrada, niente tangenziali, zero superstrade.
A quando il prolungamento della Transpolesana da Rovigo fino ad Adria? E per quanto ancora aspetteremo un progetto realistico per la nuova Romea?
Domande che si pongono i 18 mila cittadini di Adria e noi con loro.