COLDIRETTI: IL POPOLO DEL GRANO IN PIAZZA A ROVIGO
Ventimila agricoltori della Coldiretti oggi in piazza per dire "basta ai trafficanti di grano che schiacciano il prodotto nazionale sotto i costi di produzione, costringendo le imprese agricole a lavorare in perdita e spingendo sempre più sulle importazioni estere. Un grido partito da Bari, cuore del "Granaio d'Italia", con manifestazioni simultanee che hanno visto invasa pacificamente anche Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo simbolo della cerealicoltura in Veneto. Una delegazione ha poi raggiunto con un dono simbolo delle eccellenze del territorio la Dr.ssa Tancredi Prefetto di Rovigo per renderla partecipe delle richieste avanzate al Governo. A rischio ci sono quasi 140mila imprese agricole. Il prezzo del grano duro è crollato a 28 euro al quintale, -30% in un anno, tornando ai livelli pre-guerra in Ucraina, mentre i costi di produzione sono aumentati del 20% dal 2021. Un chilo di pasta oggi viaggia sui 2 euro, di questi solo 28 centesimi al chilo di grano entrano nelle tasche dei produttori. Coldiretti propone sette richieste: l'istituzione immediata della Commissione Unica Nazionale del grano duro, chiede che Ismea pubblichi i costi medi di produzione, in trasparenza e dando un riferimento certo per i controlli. Fondamentale aumentare il sostegno del Ministero. Coldiretti inoltre chiede il blocco delle importazioni sleali, a partire da quelle di grano trattato con sostanze vietate in Europa, come il glifosate canadese o i pesticidi e fungicidi impiegati in Turchia e Russia. La reciprocità delle regole, altro nodo chiave da sciogliere, è una delle battaglie storiche dell'organizzazione.