ROVIGO, ALTRO TERREMOTO: TERZO ASSESSORE SILURATO
A Rovigo salta un altro assessore. È il terzo nel giro di un anno, dodici mesi in cui il sindaco Valeria Cittadin ha silurato ben tre degli otto componenti della sua giunta comunale. Un record, o quasi.
Stavolta, a saltare è stata l'assessora Nadja Bala, che sino a ieri seguiva le Politiche sociali e giovanili: un fulmine a ciel sereno, una decisione inaspettata quella del prima cittadina del capoluogo polesano, arrivata con un'ordinanza firmata dalla stessa Cittadin e che - si vocifera - a stretto giro di posta dovrebbe essere seguita dalla nomina del successore.
Quel che è certo, è che quanto avvenuto nell'ultimo anno in municipio è qualcosa di quasi unico. A dicembre scorso, era esattamente un anno fa, il primo a essere silurato fu l'assessore alla sicurezza Mattia Maniezzo, seguito poi a marzo dal licenziamento del responsabile di eventi e manifestazioni, Matteo Zangirolami. Sta di fatto che, dopo l'addio dei primi due, più di qualche voce aveva raccontato tra i corridoi comunali di lotte intestine alla lista di Fratelli d'Italia, partito di maggioranza relativa in consiglio comunale: a giorni dovrebbe essere nominato nuovo assessore il capogruppo dei meloniani, Renato Campanile, ricomponendo il lungo vuoto lasciato proprio dai primi due licenziamenti.
Ora, invece, salta anche Nadja Bala, appartenente stavolta alla lista del sindaco e con la quale, secondo l'atto di revoca delle deleghe, erano nate tensioni e incomprensioni. Una mancanza di fiducia, questa la motivazione agli atti. E al netto di ogni possibile ricostruzione, possiamo certamente dire che nella Giunta Cittadin, do0po tre assessori su otto saltati nel giro di dodici mesi, quello della fiducia è forse un tema che sta sollevando più grattacapi del previsto.