COSÌ MONTEBELLUNA VALORIZZA STORIA E IMPRESA
Se Montebelluna avesse una voce racconterebbe mille storie: storie di antichi mercati, di mestieri ed eccellenza, storie di guerra. Questa cittadina del trevigiano, ai piedi delle colline del Montello, ha molto da raccontarci.
Nata, nella sua forma attuale, per favorire il grande mercato che si teneva fra le sue colline, da qualche anno ha intrapreso un percorso di valorizzazione, tanto sociale quanto storico e naturalistico.
Tra i primi interventi in questo senso c'è stata la pedonalizzazione di corso Mazzini nel suo segmento più centrale, tanto discussa al tempo della sua realizzazione, nel 2014.
Più bellezza e più spazi da vivere in centro. Incassato questo successo, il focus dell'amministrazione si sposta sul territorio circostante. Obiettivo valorizzare la straordinaria ricchezza del Montello.
Se c'è un ambito in cui la valorizzazione del territorio ha ottenuto ottimi risultati è quello del manufatturiero. Per farsene un'idea basta passare per il Museo della Fondazione Sportsystem, precedentemente Museo dello scarpone e della calzatura sportiva.
Aperto nel 1984, grazie al sostegno di decine di aziende, da quarant'anni racconta lo sviluppo dell'industria calzaturiera, a partire dalle prime attività documentate - all'inizio dell'Ottocento - fino alle grandi firme del settore che continuano a fare di Montebelluna la capitale indiscussa delle scarpe sportive.
Luogo chiave di questo processo è senza dubbio il MEVE, Memoriale Veneto della Grande Guerra a Villa Correr Pisani.
Non un museo di reperti ma un viaggio interattivo nelle ragioni profonde che hanno originato il primo conflitto mondiale, cosa ha comportato, come i suoi avvenimenti hanno continuato a influenzare il Novecento, fino ai giorni nostri.
Montebelluna crede nella valorizzazione. Socialità, impresa e storia sono come cucite assieme, a creare un disegno complesso e prezioso, quello di un territorio che ha ancora moltissimo da raccontare.