SANITÀ: MEDICI DI BASE RICUSANO PAZIENTI AGGRESSIVI
Offese verbali, minacce e aggressioni fisiche. Questo è parte del quotidiano dei nostri medici. In Italia si stima che nel 2023 ci sia stato un incremento delle violenze e aggressioni subite in campo sanitario del 55% rispetto l’anno precedente, un fenomeno che purtroppo si sta diffondendo sempre di più.
In Veneto nel trevigiano per difendersi da queste situazioni diventate ingestibili, sempre più medici di famiglia rinunciano ad assistere alcuni pazienti a causa dei comportamenti aggressivi. Tra addetti ai lavori , la rinuncia viene chiamata; ricusazione e si verifica quando il medico di base decide di interrompere la sua assistenza nei confronti di un paziente a causa della perdita di fiducia reciproca. Il medico può cancellare quindi dal proprio elenco, i pazienti aggressivi in questo caso, dandone comunicazione e motivazione all’Ulss. A quel punto, il paziente dovrà trovarsi un altro medico.
Nel 2023, si contano circa 500 ricusazioni. L’Ulss 2 interviene sul tema ponendo attenzione a quanto accade, promuovendo piuttosto una mediazione tra dottore e paziente considerato aggressivo non tralasciando però la sicurezza dei colleghi medici in prima linea quotidianamente.
Per sensibilizzare sul recente deterioramento del rapporto tra paziente e medico curante è stata avviata una campagna promossa dal Ministero della Salute e dalla Regione Veneto dal titolo #laviolenzanoncura. L’iniziativa prevede l’affissione di manifesti contro la violenza sugli operatori e la formazione del personale medico per gestire le relazioni con i pazienti e in parallelo verranno avviati anche degli interventi per migliorare le attese all’interno delle strutture ospedaliere.