SICUREZZA E LAVORO IN NERO:MULTE SALATE NELLA MARCA
Intensificati i controlli nel settore agricolo da parte dei Carabinieri del NIL ,Nucleo Ispettorato del Lavoro, di Treviso, a contrasto del fenomeno del “Caporalato” e per verificare la regolare occupazione dei lavoratori ed il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I controlli si sono concentrati principalmente sul settore agricolo e l’attività di vendemmia ancora in corso in alcuni vigneti e in diverse aziende del settore. Durante i controlli sono stati identificati 2 lavoratori impiegati “in nero”, tra i quali una lavoratrice extracomunitaria ed un uomo di origini italiane. Nello specifico, nel corso di un controllo effettuato presso un vigneto situato nel Comune di Moriago della Battaglia (TV), è stata ispezionata un’azienda agricola che impiegava i propri dipendenti senza aver redatto il Documento di Valutazione dei Rischi e alle sue dipendenze aveva una lavoratrice di origini marocchine, intenta ad effettuare operazioni di raccolta dell’uva senza aver sottoscritto alcun contratto di lavoro, totalmente “in nero”. I militari hanno così proceduto all’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale nei confronti dell’azienda, sia per le gravi violazioni in ambito di sicurezza , sia per l’impiego di lavoratori irregolari, allontanando i dipendenti dal fondo agricolo. Provvedimento di sospensione, per l’impiego di lavoratori irregolari, anche nei confronti di un’altra azienda agricola impegnata in operazioni di vendemmia nel Comune di Valdobbiadene (TV). Anche in questo caso, il lavoratore impiegato “in nero” si stava occupando della raccolta dell’uva ed è stato immediatamente fatto allontanare dal luogo di lavoro. I molteplici controlli, effettuati anche nei comuni di Miane (TV), Cison di Valmarino (TV), Farra di Soligo (TV), Preganziol (TV) e Villorba (TV), hanno permesso di riscontrare la presenza di diverse violazioni e di individuare complessivamente 9 aziende inadempienti. Tra le sanzioni contestate, l’omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori e la mancata formazione degli stessi. Nel complesso i controlli effettuati hanno permesso di riscontrare diverse violazioni, per le quali sono state irrogate sanzioni per circa 90.000 euro.