TREVISO MAGLIA NERA DELLO SMOG: 2024 GIÀ FUORILEGGE

La qualità dell'aria di Treviso continua a peggiorare.

Lo dicono due statistiche emblematiche: la prima è che il 31 marzo, giorno di Pasqua, il capoluogo della Marca ha ufficialmente raggiunto e superato il limite massimo di sforamenti annui delle polveri sottili consentiti per legge. Parliamo del Pm10: i 66 microgrammi per metro cubo registrati dalla centralina di via Lancieri di Novara, nella giornata di domenica, rappresentano il 35esimo sforamento dell'anno 2024. nel 2023, l'anno scorso, il tetto massimo previsto dalla legge per un intero anno fu raggiunto da Treviso nel mese di ottobre, stavolta è arrivato addirittura a marzo: la principale causa, evidentemente, è il meteo estremamente mite dei mesi invernali, per lo meno tra gennaio e febbraio, e la quasi assenza di piogge fino a marzo che ha fatto condensare le polveri sottili nell'aria cittadina.

C'è però un altro aspetto che - al netto dei fenomeni atmosferici - va considerato: Treviso è infatti l'unico capoluogo veneto che nell'ultimo anno ha registrato un numero di sforamenti in crescita, rispetto al precedente, mentre tutte le altre città venete li hanno visti calare.

Padova ha visto diminuire i giorni di sforamento da 61 a 54, Venezia da 53 a 49, Verona era a 59 ed è scesa a 54. Persino Vicenza, il capoluogo veneto più simile a Treviso per dimensioni, è passata da 58 sforamenti a 52 nell'ultimo anno. Treviso è quindi l’unica delle cinque maggiori città venete a registrare un aumento, in controtendenza rispetto a ciò che stanno facendo gli altri capoluoghi. Che fare, per migliorare la situazione? Secondo Coalizione Civica per Treviso, bisogna innanzitutto rivoluzionare i trasporti: impostare un trasporto pubblico all'altezza delle esigenze dei cittadini, che fornisca una reale alternativa all’utilizzo delle auto private per gli spostamenti quotidiani.