TREVISO SALUTA LO “SCERIFFO” GENTILINI
Una città ferma, le serrande abbassate, il silenzio rotto solo da brevi applausi: così Treviso ha salutato l’ex sindaco Giancarlo Gentilini scomparso lo scorso 24 aprile a 95 anni.
Conosciuto da tutti come “lo sceriffo”, Gentilini è stato primo cittadino dal 1994 al 2003 e poi vice per altri dieci anni. Figura carismatica e popolare, ha segnato un'epoca nella politica locale e non solo.
Dopo una prima commemorazione all’obitorio dell’ospedale Ca’ Foncello, è stata allestita la camera ardente a Ca’ Sugana, sede del municipio, dove si sono raccolti cittadini e alte cariche istituzionali.
Alle 14:30, il feretro ha attraversato lentamente le vie della Treviso medievale, in un corteo composto e partecipato. La Confcommercio aveva chiesto agli aderenti di fermarsi per mezz’ora, e la città ha risposto compatta.
Alle 15:30, nella chiesa di San Nicolò, i funerali. Il vescovo Michele Tomasi ha ricordato Gentilini come “un amministratore vicino alla vita quotidiana dei cittadini”.
Presenti i ministri Nordio e Salvini, il presidente della Regione Zaia ed esponenti di diversi partiti politici.
“Ha formato un’intera generazione di amministratori” – ha dichiarato Salvini – “Oggi è una giornata serena, come lui avrebbe voluto”.
“Era un sindaco di strada, con penna e taccuino”, ha aggiunto Zaia – “Ha restituito fiducia nelle istituzioni dopo Tangentopoli”.
Il corteo ha poi raggiunto il crematorio comunale, struttura voluta dallo stesso Gentilini durante il suo mandato. Con lui se ne va un pezzo importante della storia politica veneta, ma resta l’eredità di un uomo che ha saputo trasformare l’amministrazione in un dialogo diretto con i cittadini.