ALLARME MORTI BIANCHE, IN VENETO IL TRIPLO DEL 2024
Era un operaio esperto, un capoturno con oltre 30 anni di esperienza alle spalle, Raffaele Galano. Aveva 58 anni, il lavoratore deceduto lunedì mattina, all'alba, mentre lavorava alla 'Aristoncavi' di Brendola, in provincia di Vicenza. Il macchinario che ha risucchiato fatalmente l'uomo, che ha perso la vita all'istante, è stato posto sotto sequestro per capire le dinamiche di quanto accaduto: l'operaio avrebbe perso l'equilibrio, forse a causa di un malore, e un braccio gli sarebbe finito dentro il macchinario, che non gli ha dato scampo.
Un nuovo dramma che allunga, sempre di più, la lunga scia di sangue che il Veneto sta pagando in questi mesi. Silvana Fanelli, Segreteria regionale della Cgil Veneto con delega a salute e sicurezza, denuncia oggi una situazione che si sta facendo drammatica.
I dati del primo trimestre 2025 evidenziano infatti ben 21 incidenti mortali, avvenuti tra gennaio e marzo 2025, addirittura il triplo di quanti se n’erano registrati nello stesso periodo dell'anno scorso. Anche gli infortuni, crescono: il Veneto è al secondo posto dopo la Lombardia, in questa tragica classifica. "Serve un cambio radicale", avvertono i sindacati, "anche da parte dei datori di lavoro, oltre che delle istituzioni che devono investire negli organici degli enti preposti al controllo".
In tutta Italia, dati Inail alla mano, le morti bianche hanno registrato un aumento dell'8,37% rispetto all'anno scorso. E nemmeno queste ultime ore ci hanno risparmiato nuove vite spezzate. Un muratore di 24 anni è morto a Milano, nel quartiere di Lambrate, precipitando da un ponteggio di 12 metri. A Carpiano, sempre nel milanese, un operaio di 62 anni è morto in un polo logistico, travolto da una motrice prima dell'alba: era già andato in pensione, ma continuava a lavorare poiché costretto ad arrotondare.