ALOGGI ERP, ALCUNI COMUNI CI AVEVANO VISTO LUNGO
Alcune città del Veneto l'avevano previsto. La decisione della Corte Costituzionale di giudicare illegittimo il requisito dell'essere residenti in Veneto da almeno cinque anni, per poter accedere alla graduatoria degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, è arrivata dopo che analoghe pronunce erano arrivate in passato, sempre dalla Consulta, bocciando le leggi regionali di Lombardia e Marche. Per quel che riguarda il Veneto, era stato il ricorso di tre cittadini stranieri a far scattare la richiesta alla Corte Costituzionale in via incidentale da parte del Tribunale di Padova: avevano denunciato una discriminazione nei loro confronti, il giudice aveva chiesto chiarimenti sospendendo la decisione, e ora la Consulta ha dato loro ragione. Nel mentre, qualche sindaco aveva quindi deciso di stilare le graduatori per le case popolari ammettendo "con riserva" anche coloro che per quel vincolo avrebbero dovuto essere esclusi, così da non invalidare mesi di lavoro, qualora la sentenza fosse andata proprio nella direzione che poi ha preso. A Padova, Verona e Vicenza, i vincoli giudicati illegittimi erano stati stati infatti già di fatto aggirati negli ultimi bandi di assegnazione, e nelle graduatorie erano stati inseriti in deroga anche coloro che avevano presentato domande nonostante non avessero il requisito, previsto dalle legge regionale del 2017, dell'essere residenti in Veneto da almeno cinque anni.
Chi invece aveva seguito alla lettera la legge regionale, ora dovrà capire come comportarsi. A Venezia le assegnazioni sono momentaneamente sospese: l'ultima graduatoria stilata nel 2023 contava 2.371 domande di assegnazione, e man mano che gli alloggi si liberano dovrebbero essere riconsegnati, ma il Comune, per ora, decide di attendere il da farsi. Stesso discorso a Treviso, dove il bando aperto a inizio 2023 dopo una lunghissima gestazione ora rischia la paralisi: erano arrivate 931 domande, mai così tante nel territorio del capoluogo della Marca, e poco più di 800 sono state inserite in graduatoria. Come muoversi, in questi casi? Da un lato, si potrebbero riammettere coloro che erano stati esclusi dal bando per il vincolo dei 5 anni ora giudicato incostituzionale dalla Consulta, molti dei quali però - proprio per questo motivo - la domanda non l'avevano proprio presentata. C'è anche l'ipotesi quindi che tutti i bandi debbano essere difatti daccapo, con un nuovo allungamento dei tempi. La Regione però tira dritto, e va all’attacco: “Vorrà dire che assegneremo un punteggio più alto a chi dimostra di aver posto radici in Veneto, Premieremo comunque chi vive in Veneto da più tempo”, ha detto il presidente della regione, Luca Zaia.