AUTONOMIA E NON SOLO: ZAIA, IL PUNTO DI FINE ANNO
L’autonomia e una battaglia che non si ferma, gli scenari sul quarto mandato, i grandi temi che vedono protagonista il Veneto.
A Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, il presidente Zaia ha incontrato i giornalisti in un appuntamento che ormai è quasi un rito.
Con tutti gli assessori al suo fianco, Zaia ha ripercorso il 2024 del Veneto, evidenziandone i risultati. Le grandi opere di salvaguardia idraulica, gli investimenti in sanità, il tema del lavoro, l’ennesimo anno record sul fronte del turismo. Fino al bilancio, approvato ancora una volta senza applicare l’addizionale Irpef anche se l’aumento dell’Irap ha spaccato la maggioranza a Ferro Fini.
Ma due, più di tutte le altre, sono le questioni care al Presidente.
A partire dall’autonomia, su cui si va avanti anche in attesa di sapere se il referendum voluto dalle opposizioni si farà o no. E l’invito ai sostenitori del progetto autonomista è chiaro.
Autonomia su cui peraltro, fa notare Zaia, non sarebbe nemmeno necessario farla una legge, forse già anticipando le mosse della regione nel caso in cui il referendum dovesse bocciare il ddl Calderoli.
E poi, come detto, il tema di una sua possibile rielezione a Palazzo Balbi. Al momento, dice, non si sa ancora se si voterà nella primavera del 2026 o già nell’autunno del 2025. Certo è che portare gli elettori alle urne in un periodo inconsueto rischia di avere ripercussioni sull’affluenza.
Quali sono però i principali obiettivi per il prossimo anno? Zaia li elenca ricordando anche che prima il 2024 si chiuderà col botto, rimandando a lunedì 30 dicembre l’annuncio di una delibera sulla Pedemontana che abbatterà i costi per il traffico locale.
Infine, l’augurio per il 2025, forse l’ultimo da Presidente di Regione. O forse no.