BRACCONAGGIO VOLATILI:9 DENUNCE TRA VENETO E FRIULI
Traffico di animali e bracconaggio: i Carabinieri forestali del Cites hanno smascherato un’organizzazione criminale che operava in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. In tutto sono 9 gli indagati tra le province di Udine, Vicenza e Rovigo. I malviventi catturavano uccelli da richiamo nel periodo della migrazione, falsificavano gli anelli di riconoscimento sulle zampe e li rivendevano per cifre fino a 400 euro a esemplare, guadagnando migliaia di euro. Nelle loro abitazioni i responsabili avevano richiami acustici, trappole di ogni genere anche rudimentali e reti per la cattura di uccelli, ma soprattutto 327 esemplari vivi, alcuni dei quali senza sigillo, altri con uno contraffatto apposto sulla zampa. Prima della vendita, i soggetti indagati utilizzavano una serie di metodi per far apparire legittime le vittime dei loro traffici, causando loro una serie di danni ma anche apponendo sigilli e anelli alterati che riportavano che l'esemplare era nato in cattività. Gli animali, poi, venivano rivenduti a cacciatori spesso ignari di quanto successo, che li utilizzavano come richiami vivi. L'operazione denominata “verso Nord” perché partita dalle Marche è durata più di un anno. Le denunce che gravano sui nove indagati, ora, sono di furto aggravato ai danni dello Stato (legittimo proprietario degli animali selvatici), contraffazione di sigilli di Stato, incauto acquisto, detenzione di specie selvatiche particolarmente protette e detenzione illegale ai fini commerciali di fauna selvatica.