CAOS RICORSI: PORDENONE SPEGNE TUTTI GLI AUTOVELOX
La sentenza con cui la Corte di cassazione, a fine aprile, ha dato ragione ad un automobilista nei confronti del Comune di Treviso rischia di provocare una reazione a catena per gli autovelox di tutta Italia. E arriva infatti la decisione di un comune sufficientemente popolato, e tale da renderlo un provvedimento significativo: Pordenone ha deciso di spegnere tutti i rilevatori di velocità di sua gestione, fino a che non verrà fatta chiarezza dal Ministero dei Trasporti.
Riassumiamo i fatti: lo scorso 22 aprile, i giudici della Suprema Corte avevano cancellato la multa per eccesso di velocità presa a Treviso da un automobilista in tangenziale, pizzicato da un dispositivo per il controllo elettronico della velocità che per la Cassazione era approvato, ma non ufficialmente omologato. Un buco normativo nel codice della strada che rischia, a catena, di vedere i sindaci di tutta Italia arrivare da allora piogge di ricorsi, dopo una sentenza che ovviamente ha tracciato una strada. È stato per questo, per evitare montagne di ricorsi, che la polizia locale di Pordenone ha spento tutto i suoi autovelox.
A Pordenone massima prudenza, autovelox spenti in tutta la rete gestita dalla Locale quindi anche nella vicina Cordenons. Altri sindaci interpretano la sentenza della Cassazione invece come uno stop solo ad alcune tipologie non omologate degli autovelox, e quindi decidono di avanti con le multe catturate delle fotocellule. Si naviga a vista, insomma, in attesa che il Ministero non chiarisca la situazione. O che un altro giudice non arrivi con una nuova pronuncia. Gli automobilisti, nel frattempo, si armano di carte bollate.