DAGLI USA AL PERU': UN PROGRESSISTA COME LEONE XIII
Originario di Chicago, ma per vent'anni missionario in Perù. Robert Francis Prevost, il primo Papa nordamericano della storia, rappresenta la sintesi perfetta tra il Nord e il Sud del continente americano, con le sue necessità e le sue enormi differenze: l'attenzione verso gli emarginati e nessun timore di criticare il potere. Leone XIV sé descritto come un bergogliano moderato, e per il collegio cardinalizio, che l'ha eletto al quarto scrutinio in uno dei Conclavi più veloci dell'ultimo secolo e mezzo, potrà essere il nuovo collante di una Chiesa sempre più in cerca di unità che vuole costruire ponti per la pace, perseguire il dialogo e accogliere tutti.
Settant'anni il prossimo 14 settembre, la biografia di Prevost è un crocevia di culture: nato a Chicago da papà di origini italiane e francesi e mamma di origini spagnole. Gran parte della sua vita l'ha trascorsa però lontano dagli Stati Uniti, nel solco della missione agostiniana. A 22 anni entra in noviziato dell'Ordine di Sant'Agostino, a Saint Louis. Laureato in matematica, nel 1981 prende i voti e all'età di 27 anni è inviato a Roma per studiare diritto canonico. Sacerdote dal 1982, è inviato a lavorare nella missione di Chulucanas, in Perù. Torna a Chicago nel '99 e poi nel 2014 di nuovo in Perù, paese dal quale riceverà nel 2015 anche la cittadinanza, come amministratore apostolico. Nominato vescovo da Bergoglio, nel 2023 torna a Roma e diviene Cardinale, con l'incarico di prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina.
Oggi la nuova missione, la più importante. Eletto sommo Pontefice, ha deciso di acquisire il nome di Leone XIV. Un nome non banale, che richiama a quello dell'ultimo predecessore con lo stesso nome. Leone XIII, al secolo Vincenzo Gioacchino Pecci, fu papa dal 1878 al 1903, e condusse letteralmente la Santa Sede nell'era moderna, oltre che nel Novecento. Un papa che riteneva che la Chiesa dovesse esercitare il suo magistero anche in campo sociale e politico, e per questo stabilì contatti con Stati Uniti e Russia, e migliorò i rapporti con Regno Unito e Spagna. Ma soprattutto con l'enciclica "Rerum Novarum" del 1893, fondò in pratica la moderna dottrina sociale delle Chiesa: un documento rivoluzionario per l'epoca, nel quale affrontava la questione dei diritti e dei doveri del capitale e del lavoro, cercando una terza via cristiana, fra il liberalismo capitalista e il socialismo rivoluzionario, che favorisse la collaborazione fra le classi. Dal ministero di Leone XIII presero le mosse i sindacati, le associazioni e i partiti cattolici. Oggi, Leone XIV, si propone quindi come un Pontefice progressista e attento alla realtà del mondo, pronto ad adeguare la Chiesa alle sfide della modernità.