DUE MORTI PER IL TASER: MA È DAVVERO SICURO?
Ma siamo sicuri che i taser siano davvero strumenti innocui, da utilizzare per rendere inoffensivi soggetti agitati o pericolosi? La domanda se la stanno facendo in molti, in Italia, dopo che nel giro di 48 ore di sono registrati due morti, dopo essere stati fermati dai Carabinieri, a Olbia e a Genova, proprio con la pistola a impulsi elettrici. Un 57 enne è morto in Gallura dopo che i Carabinieri lo hanno fermato col taser: il soggetto era incontenibile ed è stato avvertito tre volte prima della scarica, usata per evitare di usare la pistola. Solo che poi è morto, forse per la cardiopatia di cui soffriva.
Stessa sorte, è toccata poi ad un cittadino albanese di 47 anni, colpito con una scarica di taser nel pomeriggio di domenica sulle alture genovesi: i carabinieri sono intervenuti su segnalazione dei vicini di casa perché l'uomo li stava minacciando. Sembrava alterato dall'alcol, e una volta tornato nel condominio ha dato in escandescenze aggredendo prima i sanitari e poi i carabinieri che l'hanno immobilizzato col taser, cosa che però l'ha mandato in arresto cardiaco.
Le procure di Genova e di Tempio Pausania hanno indagato i carabinieri per omicidio colposo come atto dovuto, per chiarire anche con l'autopsia delle due vittime cosa sia avvenuto. Ma l'Arma dei carabinieri si è subito stretta al fianco dei colleghi, difendendo il loro operato come da protocollo e anche l'utilità delle pistole elettriche. Strumenti bocciati, invece, dal Garante dei detenuti in Sardegna, secondo cui si tratterebbe di - parole testuali - "uno strumento di tortura legalizzata".
Polemiche pretestuose, ha detto il ministro dell'Interno Piantedosi, mentre il Sindacato Autonomo di Polizia, che per anni si è battuto per l'introduzione dei taser in Italia, spera sia fatta chiarezza anche per rivendicare l'utilità di questi strumenti, pur di fronte a due episodi, per quanto tragici, definiti assolutamente casuali.