ESERCITO E PANATHLON PER CORTINA '26 E MATILDE
Il Centro Sportivo Militare di Salboro ha fatto da cornice all’evento “2026 Le Olimpiadi che verranno”, promosso dal Panathlon Club Padova. Un’occasione importante per riflettere sul percorso organizzativo in vista dei Giochi Olimpici invernali di Cortina 2026 e, al tempo stesso, un momento di intensa commozione dedicato al ricordo della giovane sciatrice Matilde Lorenzi.
Numerose le autorità presenti: l’Assessore allo Sport del Comune di Padova Diego Bonavina, il Generale di Brigata Stefano Martinelli per il Comando Forze Operative Nord, il Presidente del Panathlon International Giorgio Chinellato, insieme a rappresentanti di Confindustria, Confcommercio, Rotary e Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia. A introdurre i lavori un videomessaggio del Presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha sottolineato il valore strategico delle prossime Olimpiadi per il Veneto e per l’Italia intera.
L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto tra istituzioni, associazioni di categoria ed enti sportivi, uniti dall’obiettivo comune di garantire un evento olimpico all’altezza delle aspettative mondiali.
Parallelamente, il pensiero è andato a Matilde Lorenzi, la promettente atleta del Gruppo Sportivo dell’Esercito scomparsa lo scorso ottobre a soli 19 anni a seguito di un tragico incidente durante un allenamento in Val Senales. Non a caso, la scelta della sede militare per l’evento: un tributo silenzioso ma sentito a una giovane vita spezzata troppo presto.
I genitori di Matilde, Adolfo ed Elena Lorenzi, presenti a Salboro, hanno presentato la Fondazione nata in sua memoria, che promuove la sicurezza sulle piste da sci e la cultura della prevenzione. Al loro fianco, la giornalista Dody Nicolussi, che ha raccontato con delicatezza il dramma vissuto da Matilde, e il Tenente Colonnello Patrick Farcoz, Comandante del Centro Sportivo dell’Esercito di Courmayeur.
Un evento che ha saputo coniugare la progettualità futura con il valore della memoria, nella consapevolezza che il vero spirito olimpico vive anche nel ricordo di chi, come Matilde, ha saputo ispirare attraverso il proprio talento e la propria passione.