HA PREMEDITATO TUTTO: ERGASTOLO PER FILIPPO TURETTA
A poco più di un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate la notte dell'11 novembre 2023, arriva la condanna in primo grado per Filippo Turetta. Sono le 16.02 del 3 dicembre, quando il giudice Stefano Manduzio, dopo sei ore di camera di consiglio, legge il dispositivo della corte d'assise pronunciando il verdetto di primo grado.
Filippo Turetta è condannato al massimo della pena. Ergastolo è stato perchè il 22enne di Torreglia è stato ritenuto colpevole di omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere, con le aggravanti di aver premeditato il delitto, di aver ucciso una persona con cui aveva un legame affettivo. Ergastolo è stato, tuttavia, nonostante la corte d'assise non abbia riconosciuto due pesanti aggravanti tra quelle che contestava la Procura di Venezia: lo stalking e la crudeltà.
Si chiude così, il processo di primo grado a carico di Filippo Turetta. E per capire su quali basi la corte non abbia ritenuto sufficienti le prove dello stalking e della crudeltà, bisognerà attendere le motivazioni che saranno pubblicate entro 90 giorni. È andata come doveva andare, dirà qualcuno: Filippo Turetta meritava l'ergastolo, non perchè questa vicenda abbia avuto un'eco mediatica enorme e lanciare il messaggio opposto sarebbe stato controproducente, quanto perchè le sue azioni fossero talmente gravi da non poter ipotizzare un epilogo diverso. Alla pronuncia del verdetto, il suo avvocato difensore ha lasciato il tribunale di Venezia senza rilasciare dichiarazioni, nemmeno in merito alla possibilità di ricorrere in appello. Nessuna dichiarazione nemmeno dal procuratore reggente: a parlare sono stati soltanto gli avvocati dei familiari di Giulia.