IL CINEMA DI VENEZIA ABBRACCIA LA FAMIGLIA TRENTINI
Non ci sono solo Gaza e le sorti del popolo palestinese, nei cuori della Mostra del cinema di Venezia. Ad alzare la voce sono tornati, al Lido, anche la famiglia e gli amici di Alberto Trentini, il cooperante veneziano detenuto in Venezuela da mesi senza chiare notizie sulle sue condizioni di salute ma soprattutto senza le dovute spiegazioni del perché sia stato arrestato. A lanciare un appello sono stati sia la Biennale, sia la madre di Alberto, supportata nella sua battaglia, per la vita del figlio, anche dall'Associazione Articolo 21, dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici e dall'associazione Isola Edipo: tutti insieme, per chiedere la scarcerazione del cooperante veneziano. "Ringrazio il direttore della Mostra del cinema di Venezia, Alberto Barbera, che ci dato l'opportunità di parlare al mondo dell'arte e del cinema della situazione di mio figlio Alberto: parlatene, scrivetene, fate girare la voce!", ha denunciato Armanda Colusso, madre di Alberto Trentini. Ha voluto esprimere la sua solidarietà alla famiglia del giovane Alberto Barbera, direttore della Biennale Cinema: "Siamo tutti impegnati per far sentire la nostra voce a sostegno di questa famiglia perché la libertà do questo ragazzo non tardi ulteriormente".