IN VENETO I FARMACISTI SONO SEMPRE MENO: LE CAUSE
In Veneto i farmacisti sono sempre di più una razza rara. Se ne cercano almeno 500 ogni anno e le farmacie fanno a gara per aggiudicarsi i pochi candidati presenti sul mercato del lavoro. Una carenza che si aggiunge a quella frequente di medici, infermieri ed oss e che mostra ancora una volta i difetti del settore della sanità.
Per le associazioni di categoria, le cause di questo fenomeno sono chiare: stipendi inadeguati e competenze sempre più ampie scoraggiano i giovani dall’intraprendere questa carriera.
I turni sono prolungati, domenica e festivi spesso passati al lavoro. Il tutto per uno stipendio che per un neoassunto difficilmente arriva ai 1500 euro. Importi e condizioni di lavoro che rendono il mestiere meno attrattivo rispetto ad altre professioni che richiedono anche meno qualifiche.
I numeri poi parlano chiaro. Negli ultimi anni a livello nazionale la quota di laureati in farmacia ha visto un netto calo. Tutto ciò porta a posti vacanti per mesi e farmacie che sono spesso costrette a lavorare sotto organico.
Obiettivo delle associazioni di categoria è quindi quello di sfruttare i tavoli, che si stanno tenendo in questi giorni per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di farmacie pubbliche e private, per chiedere un aumento salariale. Al momento il punto d’incontro pare però non esserci. Filcams Cgil chiede aumenti per almeno 360 euro lordi, quota però ritenuta eccessiva da Federfarma che concederebbe appena un terzo di quanto richiesto.
La speranza è che una soluzione si possa trovare. Il rischio è altrimenti quello di un costante svuotamento delle farmacie con un’ulteriore perdita di qualità del servizio sanitario.