L'ACCUSA: FILIPPO HA PREPARATO L'OMICIDIO DI GIULIA
Omicidio premeditato, con l'aggravante della crudeltà. è questa, secondo la Procura di Venezia, che a sette mesi dai fatti ha notificato a Filippo Turetta l'avviso di chiusura delle indagini, l'accusa con la quale verrà richiesto il rinvio a giudizio del 22enne di Teolo che lo scorso 11 novembre aveva ucciso l'ex fidanzata, Giulia Cecchettin.
Un processo che dunque, se il giudice per le udienze preliminari confermerà le accuse, si svolgerà davanti alla corte d’assise, e nel quale Turetta rischia anche la pena dell'ergastolo.
Dopo sette mesi di indagini preliminari condotte dai Carabinieri del comando provinciale di Venezia, insieme ai RIS e alla Scientifica, il pubblico ministero Andrea Petroni ha formulato ufficialmente le accuse mosse al giovane accusato del femminicidio dell'ex compagna, la coetanea Giulia Cecchettin, ormai prossima alla laurea in ingegneria e aggredita, accoltellata, uccisa e poi abbandonata in una scarpata nei pressi del lago di Braies, dove venne trovata una settimana dopo la loro sparizione.
Giulia aveva conosciuto Filippo tra i banchi della facoltà di ingegneria di Padova, i due per qualche tempo avevano avuto una frequentazione, prima che però lei lo lasciasse perché ossessivamente geloso. Ogni tanto, però, continuava a vederlo, temendo che lui, come aveva minacciato, potesse fare un gesto sconsiderato. Il tutto, fino a quell'ultimo, fatale incontro: la sera dell'11 novembre, Giulia e FIlippo erano stati in un centro commerciale a Marghera, poi tornando verso casa si era consumata l'aggressione. Filippo l'ha aggredita in un parcheggio di Vigonovo, ha costretto Giulia a rientrare in macchina, l'ha portata a Fossò dove in un'altra zona industriale, come ripreso da una videocamera di sorveglianza, l'ha colpita alla testa, l'ha trascinata sul sedile posteriore della sua Fiat Punto dove avrebbe poi infierito con un coltello, provocandole le ferite mortali con alcune coltellate al collo.
Al termine delle indagini, il procuratore di Venezia Bruno Cherchi ha annunciato le accuse che verranno mosse al femminicida: omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, ma anche stalking, occultamento di cadavere e sequestro di persona.
Sarà una giuria, ha voluto ribadire più volte la Procura veneziana, a stabilire la colpevolezza o meno di Filippo Turetta. Certo è che le accuse mosse nei suoi confronti sono gravissime: l’aggravante della premeditazione, l'aver progettato di uccidere Giulia prima che avvenisse l'omicidio, è quella che in caso di colpevolezza gli può costare l'ergastolo. La Procura è convinta di avere in mano le prove per contestarne la premeditazione: le ricerche su internet effettuate dal ragazzo, l'acquisto dello scotch per immobilizzare la vittima, la cartina stradale per studiare i movimenti da compiere dopo il delitto, la ricerca delle località di montagna in cui nascondere il cadavere.
Turetta, dopo essere stato ritrovato e arrestato in Germania il giorno dopo il ritrovamento del corpo della povera Giulia in Friuli, da allora è rinchiuso nel carcere veronese di Montorio. E il prossimo passaggio sarà ora davanti al GUP, che dovrà decidere sul rinvio al giudizio.
