LA CARESTIA DI GAZA INFLUENZA ANCHE IL VENETO
Dopo anni di bombardamenti la popolazione di Gaza non vede ancora la luce in fondo al tunnel.
Un raid israeliano mercoledì mattina ha colpito una tenda di rifugiati, provocando la morte di 12 persone. L’attacco è avvenuto nella città di Khan Yunis, situata nel sud della Striscia.
Come afferma la protezione civile, le vittime sono per lo più donne e bambini.
Nel frattempo Gaza Humanitarian Foundation, associazione che si occupa della distribuzione viveri in Palestina, ha annunciato che i suoi centri non sarebbero stati operativi per tutto mercoledì.
Le autorità di Gerusalemme hanno vietato il passaggio sulle strade che portano proprio ai siti dell’associazione, considerandole “zone di guerra”.
Allo stesso tempo la situazione in Medio Oriente investe anche la politica veneta.
In Regione il centrosinistra ha chiesto a Luca Zaia di interrompere qualunque tipo di rapporto tra il Veneto e lo Stato ebraico, seguendo l’esempio di Puglia ed Emilia Romagna. “Non bastano più le parole”, commenta la consigliera Elena Ostanel di Il Veneto che vogliamo, “serve mettere in campo ogni pressione istituzionale”.
La stessa Padova si mobilita per mostrare la propria indignazione nei confronti del Governo Netanyahu. È stata indetta una manifestazione per denunciare la crisi lungo la Striscia. Al corteo ha aderito anche UDU, già da tempo schierato sul tema, che si è detto pronto a scendere in piazza a favore della causa palestinese.