LA FUGA DEI MEDICI VENETI: IN 300 ALL’ESTERO
Sono oltre 300 i medici che, dall’inizio dell’anno, sono fuggiti dal Veneto per andare a lavorare nelle cliniche di altri Paesi. Quest’esodo, però, non è certo una novità: secondo il conteggio dei “certificati di buona condotta” rilasciati dal Ministero della Salute ai professionisti che richiedono il trasferimento, il nostro Paese perde ogni anno 20mila dottori, e circa il 90% di questi si aggira tra i 35 e i 40 anni.
Ma come mai decidono di andarsene?
Secondo la Federazione Nazionale dell’ordine dei Medici, questa fuga di massa è dovuta al fatto che, all’estero, la figura professionale del medico può contare su un guadagno economico migliore e soprattutto su una maggiore considerazione a livello sociale. Qui, invece, la burocrazia si fa sempre più soffocante. L’Italia, insieme alla Polonia, è l’unico Paese dove l’atto medico viene perseguito non solo civilmente, ma anche sotto il profilo penale.
Tutto ciò genera un’enorme frustrazione nei confronti di questa categoria che, invece di continuare a protestare, decide di fare le valigie. Specialmente i professionisti più giovani che, conoscendo bene le lingue, non hanno problemi a spostarsi.
Questo segnale d’allarme non può continuare ad essere ignorato: i medici stanno chiedendo a gran voce delle condizioni che permettano loro di rimanere in Italia, attraverso un maggiore riconoscimento a livello sociale e più autonomia professionale.