LUPO DECLASSATO: STRADA LUNGA,LE REAZIONI IN VENETO
La plenaria del Parlamento Europeo ha votato a favore del declassamento del lupo da specie altamente protetta a specie protetta. Una decisione attesa da tempo che secondo molti potrebbe consentire di trovare un equilibrio tra la necessaria tutela della specie e la sicurezza del territorio, mettendo in campo anche misure concrete di contenimento. La presenza del lupo, infatti, non riguarda più solo le aree montane ma genera forte preoccupazione nelle comunità locali. La Polizia Provinciale di Vicenza nel 2024 ha registrato 197 predazioni ai danni di animali da compagnia o da allevamento, il doppio rispetto all’anno precedente.
Dopo aver avviato in via sperimentale l’uso di pallottole di gomma nei comuni di Arsiero e Torrebelvicino, la Provincia di Vicenza ha chiesto azioni strutturali e urgenti: dal sostegno economico agli allevatori, fino a politiche fiscali agevolate per le attività agro-silvo-pastorali nei comuni montani; dalla creazione di un Piano nazionale all’individuazione di un indice di sopportabilità.
Dei significativi passi avanti si stanno facendo, ma l’iter di declassamento del lupo è ancora piuttosto tortuoso e lungo. È il commento di Coldiretti Vicenza. Di fronte alle nuove normative sulla protezione del lupo secondo gli allevatori del Veneto diviene fondamentale adottare un approccio rispettoso dell’ecosistema, puntando su interventi concreti, magari considerando il prelievo selettivo in aree specifiche dove si verificano frequenti attacchi, per proteggere gli allevamenti senza compromettere la conservazione del lupo.