MAMME ARCOBALENO, IL CASO DI LUCCA VA ALLA CONSULTA
Le mamme arcobaleno padovane sono in attesa di capire che ne sarà del loro procedimento che ora pende in Corte d’Appello a Venezia. In ballo, c’è infatti un nuovo procedimento, seguito dal Tribunale di Lucca che sta affrontando una causa simile a quella delle 33 coppie omogenitoriali padovane e che potrebbe avere ripercussioni anche sull’iter veneto: i giudici toscani, infatti, hanno sollevato la questione di costituzionalità, rimandando la decisione alla Consulta chiamata ora a esprimersi dando un’indicazione chiara ai giudici in un terreno inesplorato in cui mancano certezze legislative.
Le mamme arcobaleno venete si erano viste, in primo grado, accettare il riconoscimento dei figli ottenuto dal Comune di Padova, e contro cui la Procura, bocciata dai giudici padovani in prima istanza, ha deciso di presentare appello.
L'ordinanza del tribunale di Lucca, adesso, potrebbe incidere pesantemente nel procedimento in corso a Venezia: per i giudici toscani, l'adozione per casi particolari sarebbe un procedimento lungo, costoso e stressante, che lederebbe quindi il principio dell'effettività. Un buco normativo per cui il tribunale ha ritenuto di rinviare la questione alla Consulta.
Rimane da capire, ora, che cosa accadrà per le 33 famiglie arcobaleno venete coinvolte nel caso. La Corte d'appello di Venezia ha tre possibilità: può andare avanti come se nulla fosse e giudicare nel merito, ma con il rischio di essere nel caso smentita dalla Corte costituzionale; può sospendere la questione in attesa della pronuncia, o può anche decidere di sollevare da parte propria un’altra questione di costituzionalità, di fratto fermandone l’iter processuale. Decisione che da Venezia si attende tra poche settimane: il Comune di Padova spera in un rinvio alla Consulta, l'avvocatura dello Stato si sta difendendo a spada tratta nel processo veneziano. E nel mezzo della disputa giuridica ballano i destini di 33 famiglie e, soprattutto, dei loro bambini.