SEMPRE MENO VACCINATI, E COSÌ RITORNA IL MORBILLO
Mentre il Governo italiano strizza l’occhio ai non-vaccinisti, i dati in Veneto ci dicono che l’allarme è reale. Perché la percentuale di persone che ormai pensano che vaccinarsi contro le più comuni malattie non sia necessario, ormai non può più considerarsi irrisoria. Ed è proprio così che che assistiamo al ritorno di malattie che pensavamo fossero debellate: prima tra tutti, il morbillo.
Negli Stati Uniti, nell’ultimo anno, si è registrato un numero di casi morbillo che non si vedeva da più di trent’anni, ovvero dal 1992, e si è assistito ai primi decessi da almeno un decennio a questa parte. La ragione, inevitabilmente, è la percentuale di vaccinati che continua a calare. Cosa che sta avvenendo anche nel nostro Veneto.
Nella nostra regione, nell’ultimo anno il tasso di bambini che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-morbillo è calata di un altro 1,3% rispetto all’anno precedente. E questo ha fatto sì che la copertura vaccinale sia scesa al 94,8%: è la prima volta, che il veneto scende così sotto la quota psicologica del 95% che per l’organizzazione Mondiale della Sanità è la soglia per garantire l'immunità di gregge. Come sappiamo, ci sono bambini e persone che per loro particolari situazioni cliniche non possono sottoporsi al vaccino, ma sono difesi comunque dal fatto che la stragrande maggioranza della popolazione intorno a loro è immunizzata. Ecco: ora in veneto questa garanzia rischia di non reggere più.
Nonostante gli inviti alla prudenza (ma sarebbe meglio dire, al buon senso), e gli allarmi dei pediatri negli ultimi anni, la copertura vaccinale anti-morbillo è insomma in continua flessione. E la cosa è preoccupante, perché il morbillo sta tornando a diffondersi, nonostante in Italia abbiamo a disposizione un vaccino gratuito, e ben tollerato, che è l'unico strumento sicuro ed efficace per prevenire una malattia grave e contagiosa. Un morbo, lo ricordiamo, che danneggiare il sistema immunitario, che può causare polmoniti, encefaliti, sordità e complicazioni a lungo termine. Talvolta, può anche portare al decesso. Un messaggio che sempre più famiglie purtroppo non ascoltano.