STEFANI PRESENTA IL PROGRAMMA A PALAZZO FERRO FINI
Il mandato di Alberto Stefani in regione comincia con una mano tesa alle opposizioni: il nuovo governatore, in consiglio regionale, ha chiesto che venga approvata entro sei mesi la proposta di legge sui caregiver presentata dalle opposizioni.
Un gesto di correttezza istituzionale da un lato, dall’altro ulteriore conferma di quanto il sociale sia al primo posto nel programma di governo della nuova giunta.
Un programma che Stefani ha presentato a palazzo ferro fini nella seconda seduta della nuova legislatura.
Molte le sfide da affrontare: servono politiche per rispondere in maniera adeguata ad una società che invecchia ma anche per far fronte a un disagio giovanile sempre più evidente.
E poi il lavoro, importante incrociare domanda e offerta, e le infrastrutture da consolidare, sia quelle fisiche che quelle digitali.
L’emergenza abitativa da contrastare, il turismo su cui intervenire ancora per confermare il Veneto regione leader in Italia.
Senza dimenticare la lotta alla burocrazia e, infine, l’autonomia: la madre di tutte le battaglie per il suo predecessore Luca Zaia, per Stefani altrettanto importante al punto che il nuovo governatore ha tenuto per sé la delega
E mentre in aula si susseguivano gli interventi dei consiglieri, fuori la protesta della Cgil Venezia, che accusa presidente e giunta di aver dimenticato le esigenze del capoluogo.
Istanze raccolte anche da alcuni consiglieri di minoranza, che come annunciato dal portavoce Manildo, promettono un’opposizione costruttiva e sui temi. A partire dalla sanità, dove deve essere riaffermato con forza il ruolo del pubblico.
Lavori del consiglio regionale, nel frattempo già pronti ad entrare nel vivo: diversi i progetti di legge già depositati. Il primo quello sul fine vita che già due anni fa si era arenato in consiglio.
Una battaglia di civiltà su cui Zaia, ora presidente a palazzo Ferro Fini, si dice pronto a votare derogando alla sua decisione di astenersi su tutti i provvedimenti.