TRUFFA DA 600 MILIONI ALL'EUROPA: 22 ARRESTI
Otto persone in carcere, 14 agli arresti domiciliari e 2 destinatari di interdittive. Sono 24 le persone finite al centro di una indagine della Procura Europea e della Guardia di Finanza di Venezia che ha scoperto una maxi truffa ai danni dell’Unione Europea su fondi del Pnrr.
Un’inchiesta che ha permesso di individuare un vero e proprio gruppo criminale che agiva in otto regioni italiane, ma anche in Slovacchia, Romania e Austria e che riusciva a compiere una sfilza di reati finanziari.
I militari, in particolar modo, si sono concentrati sui contributi erogati da SIMEST, una società partecipata di Cassa Depositi e Prestiti, con l’obiettivo di sostenere le piccole e medie imprese del nostro paese che volevano aprirsi ai mercati esteri.
Questi finanziamenti venivano erogati per metà subito, all’atto della presentazione della domanda, e per metà alla fine dei lavori.
Ed è qui che i militari si sono imbattuti in due società “sospette” che avevano richiesto i finanziamenti.
Il proseguimento delle indagini ha permesso di ricostruire come operavano queste società, che non solo non portavano mai a termine i progetti per i quali avevano già ottenuto la metà dei finanziamenti, ma addirittura compivano tutta un’altra serie di reati: creavano crediti inesistenti nel settore edilizio e riuscivano a riciclare tutti i proventi illeciti sfruttando un complesso reticolato di aziende. Non solo, evitavano eventuali controlli delle forze dell’ordine sfruttando software all’avanguardia realizzati con l’intelligenza artificiale.
Impressionanti i beni sequestrati: 600 milioni di crediti, ville signorili, orologi di alta fascia e auto di lusso.
Una indagine che ha evidenziato la proficua collaborazione tra Procura Europea e Guardia di Finanza.