VENEZIA 82: OMAGGIO AD ARMANI, E DOMANI IL VERDETTO
Doveva essere la serata del Mostro di Firenze di Stefano Sollima, quella degli applausi al conturbante "Elisa", quarto dei cinque film italiani in concorso, ed effettivamente così è stato. ma nella terz'ultima serata di ieri, la Mostra del Cinema di Venezia ha finito, inevitabilmente, per decidere più di un pensiero alla scomparsa di un uomo dallo stile eterno come Giorgio Armani. Lo stilista scomparso a 91 anni, piacentino d'origine ma di fatto milanese, e con un trascorso agli inizi della carriera anche nel vicentino, aveva legato molto a Venezia e a al cinema, nella sua vita. E non solo per tuti gli attori, le attrici e le star che aveva vestito con le sue creazioni glamour, semplici ed elegantissime. "Genio italiano dell'arte della moda e dello stile, e straordinario imprenditore", ha voluto ricordarlo in una nota la Biennale veneziana.
Giorgio Armani nel tempo era diventato un grande amico e frequentatore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, e negli ultimi anni importante sostenitore. Ci era sbarcato per la prima volta nel 1990, quando Martin Scorsese aveva presentato a Venezia il documentario a lui dedicato, "Made in Milan". Insieme, i due assistettero quell'anno, nella cerimonia finale in Sala Grande, alla consegna del Leone d'oro alla carriera a Marcello Mastroianni da parte di Federico Fellini. C'erano i suoi costumi indimenticabili in Goodfellas, e come più tardi in "Gli intoccabili" di Brian De Palma, "American Gigolo" di Paul Schrader, o "Il cavaliere oscuro" di Christopher Nolan. Venezia, due anni fa, gli aveva consegnato il Leone d'Oro forgiato nelle fornaci di vetro di Murano, un tributo al talento e all'ingegno dei artigiano portato nel mondo.
C'è da scommetterci che anche domani, quando in Sala Grande la Mostra del Cinema numero 82 si chiuderà, con la proclamazione dei vincitori e l'assegnazione del Leone d'Oro 2025, il nome di Giorgio Armani continuerà a risuonare. Ma intanto, oggi è la penultima sera, e non bisogna dimenticare che ci sono tanti film importanti in arrivo, alla vigilia dell'ultima serata. Il quinto e ultimo film italiano in gara è "Un film fatto per bene", di Franco Maresco. Un autoritratto dissacrante del cinema stesso, e che ovviamente parla di sè e anche da sè, visto che il regista ha deciso di non sbarcare al Lido, e non è la prima volta. Fuori concorso, il maestro Tsai Ming Liang con "Back home", il viaggio del regista nelle zone rurali del Laos. E tra i documentari, i tre che raccontano la grande musica italiana: i ritratti di Francesco de Gregori, Nino D'Angelo e Piero Pelù.