VIDEO RUBATI: MAI ANDARE IN INTERNET CON LEGGEREZZA
Dopo le "mogli" esposte in rete senza la loro volontà attraverso forum e siti sul web, la scoperta su internet - da parte di una ditta trevigiana specializzata in cybersicurezza - di riprese intime rubate dagli impianti di videosorveglianza in giro per il mondo e vendute online, getta nuove ombre sulla tecnologia e la pervasività che oggi può avere nelle nostre vite quotidiane.
Alberghi, stanze da letto, spogliatoi, studi medici e centri estetici, momenti intimi e imbarazzanti, video privati e in alcuni casi addirittura a sfondo sessuale messi in vendita a prezzi variabili, alla mercè di chiunque voglia fare lo spione online, o peggio, controllare una persona a sua insaputa.
Il problema, in questo secondo caso, è puramente tecnologico. Le videocamere "rubate" dai gestori del sito, registrato in un'isoletta del Pacifico e per questo difficile anche da oscurare per la Procura di Venezia, che indaga insieme alla Polizia Postale, sono soprattutto quelle più basiche, acquistabili nei supermercati o nei negozi online a pochi euro. Fino a un decennio fa installare un sistema di videosorveglianza in casa imponeva lavori lunghi e costosi, camere piazzate in punti studiati, cavi tirati nei muri e centraline di registrazione su supporti fisici. Oggi bastano una videocamera da pochi euro, una connessione a internet e un cellulare per vedere in tempo reale, sul proprio telefono, ciò che accade dentro casa propria anche a distanza.
Ad attirare i criminali, però, sono i buchi nella sicurezza. Password deboli, nessuna doppia autenticazione, credenziali mai cambiate, la mancanza di aggiornamento dei software. Sono queste le principali armi di difesa che abbiamo per tutelarci dalle intrusioni nei nostri spazi digitali, ma molto spesso manca la consapevolezza dei rischi da parte degli utenti, spesso 'auto-installatori' dei propri circuiti interni e poco avvezzi alla materia, e lo dimostra anche il fatto che ci fossero videocamere installate in bagni o stanze da letto, luoghi che espongono a simili rischi ma non aggiungono benefici in termini di sicurezza.
Le indagini, per ora, proseguono. Ma la ricerca online è ancora lontana dalla conclusione, perché in queste ore stanno spuntando altre piattaforme attive nello stesso "business".