VOLOTEA CONTRO LA TASSA: A VERONA SEI NUOVE TRATTE
La compagnia aerea low-cost spagnola Volotea ha deciso di focalizzarsi sugli aeroporti di Venezia e Verona, con l'obiettivo di espandersi sul mercato italiano attraverso l'introduzione di nuove rotte. La sua base presso l'aeroporto Marco Polo è stata la prima aperta in Europa, dodici anni fa, e attualmente lì sono impiegati settanta dipendenti. Ora, però, la maggiore espansione guarda più all’aeroporto di Verona, e la ragione è facilmente immaginabile.
Nel corso del 2023, la compagnia ha operato 3 mila voli, trasportando quasi 460 mila passeggeri. Al Marco Polo, Volotea ha mantenuto una percentuale media di voli operati con successo del 98% e dal mese di aprile partirà un nuovo collegamento con la città di Tolosa.
Una traiettoria di crescita per la compagnia, che però confida in un ripensamento del Comune, chiedendo (come molti altri vettori) che venga tolta l’addizionale comunale introdotta alcuni mesi, una tassa di imbarco di 2,50 euro applicata per ogni passeggero in partenza dal Marco Polo: misura voluta dal Comune di Venezia, e contestata sia dalla concessionaria Save che dalle compagnie low cost che si sono rivolte al Tar con un ricorso. Il tribunale regionale per ora l’ha rigettato, ma si attende ancora il pronunciamento del Consiglio di Stato. Non è un caso, evidentemente, che gli interessi delle compagnie straniere si concentrino quindi su altri aeroporti, a cominciare da Verona: se il marco Polo avrà una nuova tratta, lo scalo scaligero del “Catullo” vedrà partire sei nuovi collegamenti a partire dalla primavera: Madrid, Praga, Copenaghen, Valencia, Comiso e Bordeaux.