notizie / 22/09/2025 16:11

15 MILA PRO PAL BLOCCANO IL PORTO DI VENEZIA

Che non sarebbe stata una giornata come le altre lo si era capito già prima delle 10 del mattino, orario di ritrovo in Piazzale Giovannacci a Marghera.

L’appello lanciato dai centri sociali del nordest – una maxi manifestazione pro pal per bloccare il porto di Venezia nel giorno dello sciopero generale indetto in tutto il paese dai sindacati di base – non è certo passato inosservato.

Alla fine saranno in 15 mila, forse addirittura 20 mila. Alcuni presenti fin dai primi minuti della manifestazione, altri aggiuntisi via via nel corso del corteo.

Chiaro l’intento: bloccare a oltranza le attività del porto, fermare l’ingresso dei camion e, con essi, delle armi dirette a Israele, armi di cui, hanno più volte sottolineato i manifestanti, l’Italia è tra i primi paesi esportatori in Europa.

2 km di strada, con tanto di striscioni e cori proseguiti ininterrottamente per tutto il tragitto fino a via dell’Azoto.

Lì ad attenderli ci sono gli agenti di Polizia in tenuta antisommossa. Il corteo si ferma a qualche decina di metri di distanza. Da lì gli organizzatori annunciano: “siamo più di 15 mila, abbiamo bloccato il porto e rimarremo qui ad oltranza”.

Per un paio d’ore nessuno si muove, i due schieramenti si guardano. Poi, alle 14, la svolta. I manifestanti fanno sapere di voler appendere uno striscione ai cancelli del porto, ma le forze dell’ordine non arretrano. Anzi, avanzano: aprono gli idranti sulla folla, nel tentativo di disperderli. Ma i manifestanti non mollano, urlano “vergogna” e cantano “Bella Ciao”, vola qualche bottiglia. A quel punto è la Polizia ad arretrare un po’.

Il rischio è che il nuovo stallo prosegua per tutta la giornata. Ma poco prima delle tre del pomeriggio gli organizzatori decidono che il presidio ha ottenuto gli effetti desiderati, e si organizzano per tornare nel centro di Marghera, lì da dove la manifestazione era iniziata.

Centinaia di metri indietro, intanto, è ben visibile l’effetto della protesta: una fila chilometrica di tir, forse un centinaio, fermi in coda in attesa di poter entrare al porto. E ci vorranno ore perché la situazione torni alla normalità.

Al porto di Venezia solo il culmine della giornata di sciopero organizzata dai sindacati di base: interessati anche il trasporto pubblico, le ferrovie, la scuola e i servizi pubblici. Limitati i disagi per i cittadini: pochi treni regionali cancellati ma ritardi comunque di oltre un’ora.

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