BRUGNARO: “DELUSO MA ME L’ASPETTAVO”
Il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, all’indomani della richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti da parte della Procura nell’ambito dell’inchiesta Palude, non nasconde tutta la sua amarezza.
Richieste di rinvio a giudizio per 34 indagati. Oltre al Sindaco, anche i suoi più stretti collaboratori. Tutti accusati di concorso in corruzione per aver tentato di vendere al magnate di Singapore Ching Chiat Kwong l’area dei Pili, di proprietà dello stesso Brugnaro, promettendo varianti urbanistiche e il cambio di destinazione d’uso.
Un’indagine, che in un altro filone ha portato all’arresto dell’ex Assessore Boraso, accusato di aver intascato tangenti, partita dalle dichiarazioni dell’imprenditore Claudio Vanin.
Sarà il giudice per l’udienza preliminare a doversi esprimere sulle richieste di rinvio a giudizio. Intanto, però, Brugnaro conferma di non volersi dimettere e di essere deciso a portare a termine il suo mandato.
La maggioranza a Ca’ Farsetti fa quadrato attorno al Sindaco e c’è pure chi va al contrattacco, ritenendo non casuale che la richiesta di rinvio a giudizio arrivi a un anno dal termine del mandato, in clima già da campagna elettorale, ma soprattutto a pochi mesi dal voto per le regionali, dove Brugnaro non aveva escluso di candidarsi.
Le opposizioni, dal canto loro, tornano compatte a chiedere un passo indietro.