CINQUE ANNI DI MOSE, TRA RISULTATI E INCOGNITE
Cinque anni fa, il 3 ottobre 2020, le paratoie del Mose si sollevavano per la prima volta, proteggendo Venezia dall’acqua alta. Da allora, in 108 occasioni il sistema ha evitato inondazioni che, secondo le stime, avrebbero causato danni per 2 miliardi e mezzo di euro.
Un risultato che testimonia l’efficacia del progetto, ma che non dissipa nemmeno tutte le incognite. Per la costruzione del Mose sono serviti oltre 6 miliardi di euro. Ogni sollevamento costa circa 200.000 euro – almeno fino al completamento dell’omologazione – e la manutenzione annuale delle paratoie richiede circa 100 milioni: ad oggi, ne è coperta solo poco più della metà.
C’è poi la questione del porto: sono in corso i lavori per le conche di navigazione, che permetteranno alle navi di transitare anche con il Mose alzato. Nel frattempo, però, i frequenti sollevamenti stanno creando difficoltà al traffico merci, con ripercussioni economiche.
Infine, il futuro: gli scienziati avvertono che, a causa dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento del mare, il Mose rischia di diventare obsoleto già prima della fine del secolo. Una prospettiva che impone di pensare fin d’ora a un “dopo Mose” per continuare a proteggere Venezia.
Cinque anni dopo quel primo sollevamento, la città lagunare guarda al sistema che l’ha salvata finora con gratitudine, ma anche con la consapevolezza che la sfida più grande deve ancora arrivare.