MESTRE-MARGHERA: CINQUE ARRESTI IN POCHI GIORNI
Cinque arresti e un’espulsione, il tutto nell’arco di pochi giorni. La terraferma veneziana, tra Mestre e Marghera, ancora una volta si dimostra come una delle più delicate di tutto il Veneto, e a confermarlo sono le ultime operazioni della Questura.
Un primo arresto, da parte dei Poliziotti, è stato effettuato a Mestre, più precisamente al Parco della Bissuola. In manette è finito un uomo, di origine magrebina, che gli agenti stavano seguendo fin da via Piave. Arrivato al parco, lo hanno sorpreso vicino al nascondiglio dove aveva occultato una ventina di dosi di cocaina.
Domenica, invece, la Squadra Mobile ha arrestato un uomo sospettato di tentato omicidio aggravato per un fatto avvenuto a febbraio in un bar di Corso del Popolo.
Secondo quanto ricostruito l’uomo si era rifiutato di pagare ed era arrivato a perdere le staffe al punto di accoltellare il titolare dell’esercizio commerciale e pure un dipendente.
Ma in manette è finito anche un uomo, di nazionalità marocchina, ritenuto il responsabile di un furto avvenuto a Marghera ai danni di una donna. Nello specifico le aveva rubato la borsetta facendole perdere l'equilibrio e facendola cadere dalla bicicletta.
Gli ultimi due arresti, invece, nei confronti di due uomini di nazionalità rumena che a Mestre avevano rapinato e ferito un uomo per rubargli del denaro. Uno dei due, risultato irregolare in Italia, sarà anche rimpatriato.
Diversi episodi che tornano ad accendere i riflettori, quindi, sul quadrilatero di via Piave e pure su Marghera. Dove da tempo residenti e commercianti chiedono che il territorio sia pattugliato con più costanza. E a vedere gli ultimi arresti è facile capire perché.