MOSE, VENEZI E POLEMICHE: IL BILANCIO DI BRUGNARO
Più che una conferenza stampa di fine anno, un bilancio di fine mandato. Il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro riunisce la giunta al Municipio di Mestre, convoca la stampa e comincia a snocciolare numeri, dati e obiettivi conseguiti.
O meglio, prima di lui lo fanno i vari assessori: dai risultati sul fronte della sicurezza, a quelli del commercio – oltre 500 attività hanno aperto nonostante la norma anti paccottiglia – fino alla viabilità in laguna con l’approvazione del barcavelox.
E poi i conti economici: l’amministrazione uscente, dice l’assessore Zuin, lascia nelle casse 280 milioni di liquidità e oltre 150 milioni di debiti in meno rispetto a dieci anni fa.
Poi prende la parola il primo cittadino.
Rivendica i risultati sul fronte dei lavori pubblici (Bosco dello Sport, Stazione di Mestre e Questura i cantieri principali partiti o pronti a partire), tira un sospiro di sollievo per i 90 milioni per il Mose che rischiavano di saltare solo alcuni giorni fa.
E poi ne ha per tutti: per chi ha protestato contro il matrimonio di Bezos a Venezia (“siamo arrivati al ridicolo mondiale”, dice) e più in generale per il cosiddetto “partito del no” – vale a dire il centrosinistra – implorando i cittadini di non ridare loro la città in mano alle prossime elezioni.
Sulla futura nuova direttrice musicale della Fenice, Beatrice Venezi, tenta invece la mediazione: “le proteste sono legittime ma prima di tutto io la vorrei veder suonare. Anche Giuseppe Verdi, all’inizio, attirava critiche”.
Ancora qualche mese da sindaco in carica, comunque. Dopodiché Brugnaro ha le idee chiare.