MOTO ONDOSO, A SAN MARCO MENO DI UNA MULTA AL MESE
Solo 23 sanzioni negli ultimi due anni nel bacino di San Marco. Sono i dati delle multe elevate dalla Capitaneria di Porto nel tratto di laguna compresa tra il salotto buono di Venezia e l’isola della Giudecca.
Numeri ufficiali, ottenuti dal legale di Arrigo Cipriani, noto imprenditore veneziano e proprietario dello storico Harry’s bar. Da tempo anche Cipriani si è aggiunto alla lista di chi chiede interventi urgenti per contrastare il modo ondoso.
Una battaglia che Cipriani ha deciso di intraprendere dopo essere stato a sua volta denunciato. Il motivo? Una piccola barriera di protezione contro gli schizzi d’acqua che l’imprenditore aveva chiesto di installare per proteggere dalle onde il plateatico del suo Harry’s Dolci, il locale aperto alla Giudecca.
Un “paraspruzzi” che però non aveva ottenuto l’ok dalla Sovrintendenza. Da qui la decisione di adire le vie legali per capire quanto effettivamente si stia facendo per contrastare il moto ondoso. E i numeri sono eloquenti: meno di una multa al mese per eccesso di velocità.
A Venezia, è bene specificarlo, il moto ondoso è un problema serio che mette a rischio la salvaguardia della città e della laguna.
Si tratta dell'insieme delle onde generate dal traffico acqueo, specialmente da motoscafi, vaporetti, taxi acquei e navi da crociera.
Questo fenomeno è deleterio per la città, già fragile, in quanto causa diversi danni, tra cui l’erosione e il deterioramento delle fondamenta dei palazzi storici lungo i canali.
Per non parlare dei disagi sulla navigazione, con onde che rendono instabile il passaggio di gondole e piccole imbarcazioni.
La speranza, allora, è che i barcavelox diventino presto operativi. Inseriti nel nuovo codice della strada, ora devono essere omologati. Il rischio è che la città debba aspettare almeno due anni.
Un tempo, ci pare, decisamente troppo lungo.