SCONTRO IN LAGUNA, DEPOSITATE LE PERIZIE
Il comandante del lancione “Osvaldo” non rispettò la precedenza e violò almeno dieci norme della navigazione. Lo dice la consulenza tecnica depositata in Procura sull’incidente del 14 dicembre scorso a Sant’Elena.
Secondo gli esperti, al momento dello schianto non c’era nessuno in plancia. Anche il mozzo, a quanto pare, era distratto e stava leggendo. Il lancione proseguì dritto senza modificare la rotta, fino all’impatto con il vaporetto della linea 1.
Il vaporetto, che stava per attraccare, avrebbe avuto la precedenza. Solo un secondo prima della collisione, la comandante ha tentato una manovra. Ma era troppo tardi per evitare lo scontro.
La ricostruzione si basa sulle immagini di videosorveglianza, che mostrano chiaramente i due mezzi avvicinarsi su rotta di collisione. Nessuna variazione da parte dell’“Osvaldo”, nonostante il pericolo.
I consulenti escludono il rischio di naufragio. Le velocità erano sotto i limiti consentiti. Ma le mancanze, soprattutto del lancione, restano gravi.
Qualche responsabilità viene attribuita anche alla comandante del vaporetto, che secondo i tecnici avrebbe potuto agire prima.
Ora spetta al pubblico ministero decidere se e come procedere. I due comandanti sono indagati. Intanto, alcuni passeggeri feriti hanno già presentato querela per lesioni colpose.
Le indagini proseguono, ma la consulenza rappresenta un primo punto fermo per chiarire le responsabilità.