VENEZIA: “APRI UN NEGOZIO SOLO SE SAI L’ITALIANO”
A Venezia, chi vorrà aprire un’attività commerciale dovrà dimostrare di conoscere la lingua italiana. È questa la nuova misura pensata dal Comune per rafforzare il cosiddetto "codice del decoro" urbano, che si applicherà sia al centro storico lagunare che alla terraferma, come Mestre.
L’idea è quella di un patentino obbligatorio, che certifichi anche il possesso di una fidejussione bancaria. Un modo per evitare che negozi improvvisati scompaiano dopo le prime sanzioni, lasciando vuoti e degrado.
Non è l’unico fronte su cui si muove Ca’ Farsetti. In Regione è già stato inviato il regolamento “antipaccottiglia”, che punta a contrastare la vendita di souvenir di scarsa qualità.
E per proteggere l’artigianato autentico, il Comune ha richiesto il marchio IGP per vetro di Murano, merletto e cantieristica, sperando nei fondi europei per rafforzare i controlli e promuovere l’eccellenza locale.
Intanto continua anche il lavoro sul fronte della movida, tra il diritto al riposo dei residenti e le esigenze di bar e ristoranti. Su questo fronte sono state presentate le nuove linee guida per gli arredi esterni: sì all’uniformità, no a cavi volanti, luci invasive e menu che invadono calli e campi.