BIMBO DI GAZA CURATO A VERONA: C'È’ LA DIAGNOSI
Arrivato nella notte tra l'11 e il 12 giugno con un volo militare, in condizioni gravissime di malnutrizione, ora sta meglio. È una storia di speranza e competenza quella che arriva dall’Azienda Ospedaliera di Verona, dove un bambino palestinese proveniente da Gaza è stato curato per una rarissima forma di immunodeficienza.
Il piccolo era stato ricoverato nel reparto di Oncoematologia Pediatrica. Qui gli è stata diagnosticata una forma di immunodeficienza, una mutazione genetica finora documentata solo in altri cinque bambini arabo-palestinesi. Una rarità assoluta, ma forse tipica di quell’area geografica.
Ad accompagnarlo la madre e un fratellino sano, accolto in ricovero sociale per non separare la famiglia. I medici veronesi hanno riscontrato una grave compromissione dei linfociti T, fondamentali per difendere l’organismo da infezioni virali o parassitarie.
Grazie a un lungo programma di rinutrizione e cure farmacologiche, in due mesi il bambino ha recuperato il 50% del peso corporeo rispetto ai 9 chili e poco più con cui era arrivato. È stato dimesso lo scorso 18 agosto e continua la terapia da casa, con una profilassi combinata: antibiotici, antifungini e antivirali.
Ora i medici valutano se il piccolo riuscirà a ricostruire un sistema immunitario efficace da solo o se serviranno cure più complesse, come un trapianto di cellule staminali emopoietiche.