BLOCCATO IL BACINO CHE SALVA VICENZA DA ALLUVIONI
Mancherebbe all’appello l’ultimo bacino anti alluvioni che potrebbe salvare Vicenza dalle piene del Retrone, eppure nonostante le pressioni di Comune e Regione nell’accelerazione del cronoprogramma, l’invaso è stato bloccato.
L’opera era prevista nell’ambito dei lavori legati all’Alta Velocità. Italia Nostra aveva presentato ricorso sulla compatibilità ambientale, un ricorso che è stato parzialmente accolto dal TAR del Lazio. Ora quindi RFI e il Consorzio Iricav 2 dovranno rivedere l’iter ambientale della cassa di espansione sul torrente Onte, affluente del Retrone, con le inarrestabili conseguenze sulle tempistiche dei lavori.
Ma quali sono i motivi di questa frenata improvvisa? Il principale è la capacità di invaso prevista per il nuovo bacino che raddoppia rispetto a quello che era stato stabilito nella relazione idraulica.. resta dunque da comprendere se il volume previsto nel progetto sia compatibile con l’ambiente circostante e valutarne le eventuali misure di mitigazione. Non sono invece stati toccati dalla sentenza i lavori legati all’alta Velocità. I pericoli per Vicenza di finire sott’acqua rimangono dietro l’angolo generando molte preoccupazioni.