CRESCE IL TURISMO, MA VICENZA FA PEGGIO DEL 2019
Un primo semestre vissuto sotto una buona stella: più turisti in arrivo, anche dell’era pre-Covid. I numeri sono ottimi in provincia di Vicenza, ma per il capoluogo berico il discorso è un po’ differente.
All’interno del Comune di Vicenza, secondo la fotografia scattata in queste ore da Confcommercio, il confronto rispetto al 2023 è positivo, ma non si sono ancora raggiunti i numeri del pre-pandemia, in termini di turismo cittadino. Per la città del palladio, nel primo semestre 2019 arrivarono 135 mila turisti e si registrarono 303 mila pernottamenti. Oggi, queste due soglie non sono ancora state raggiunte, e questo nonostante la città sia stata oltretutto invasa, a maggio scorso, dall’adunata nazionale degli alpini.
Meglio, i numeri a carattere provinciale. Tra gennaio e giugno di quest’anno, il territorio berico ha accolto 416 mila persone, +4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Buono anche il dato delle presenze, vale a dire i pernottamenti in provincia, che in questo 2024 hanno superato quota un milione, crescendo dell’1,7% rispetto a dodici mesi fa.
A crescere sono soprattutto i turisti stranieri: ben 153 mila visitatori arrivati da oltreconfine, un balzo verso l’alto addirittura del 13% rispetto all’anno scorso, mentre i turisti nazionali sono calati, seppur di un minimo 0,5%.
Di pari passo con i turisti, crescono perciò anche le strutture ricettive, con un picco di incassi del 9,7% per quel che riguarda b&b e locazioni turistiche.
Apprezzabile, scrive la Confcommercio vicentina, è anche la strategia di controllo promessa da Palazzo Trissino per sorvegliare il boom degli affitti brevi: controlli stretti, su queste attività, per verificarne il rispetto degli aspetti amministrativi e il pagamento della tassa di soggiorno.