RETRONE, VICENZA: URGE IL BACINO CHE SALVA DA PIENE
I vicentini se la ricordano bene... la piena di fine febbraio ha allagato abitazioni, aziende, negozi, strade e scantinati. Impressa nella mente è l’immagine dello Stadio Menti, nel cuore di Vicenza, invaso dall’acqua e il lavoro incessante dei vigili del fuoco e della protezione civile per ripristinare la normalità. Oggi, a distanza di un mese da quei giorni difficili per molte famiglie, urge fare luce sulle carenze nella difesa idraulica della città. Mentre per il Bacchiglione la valvola di sfogo sono stati i bacini di laminazione, il Retrone è tracimato in più punti. E proprio il Retrone necessita di interventi mirati a rendere possibile la sua gestione in caso di pesanti piogge: così il sindaco sta spingendo con Iricav 2 per accelerare l’invaso del torrente Onte, affluente del Retrone, a Sovizzo. Un’opera di sicurezza che è già stata prevista tra quelle complementari per la realizzazione dell’alta velocità a Vicenza, dal costo di 10 milioni di euro, che secondo Possamai dovrebbe essere anticipata al 2025. Il Retrone potrebbe essere addirittura più pericoloso del Bacchiglione. Dal canto suo, il consorzio incaricato di realizzare la TAV sta cercando di modificare i suoi piani per rispondere alle esigenze del comune e sta lavorando per anticipare l’opera.