DUBBI E CERTEZZE, LA PARTENZA DEL GIRO DALL’ALBANIA
Con lo sprint vincente di Mads Pedersen a Valona, si è conclusa la grande partenza del Giro d’Italia dall’Albania. Tre tappe che nel complesso hanno dato spettacolo ed hanno lasciato con il fiato sospeso gli spettatori davanti la TV fino agli ultimi metri di gara. Protagonista assoluto di questo assaggio di Giro è il già citato Pedersen, supportato dalla sua squadra, la Lidl-Trek, finora perfetta nel pilotare il proprio capitano verso il successo. Due volate imperiose quelle del danese, arrivate dopo due tappe tutt’altro che pianeggianti. L’ex campione del mondo dimostra di non essere venuto al Giro solo per fare presenza ma anzi punta forte sulla maglia ciclamino e proverà a tenere la rosa più a lungo possibile.
Il suo avversario principale ha invece finora deluso le aspettative. Van Aert ha colto il secondo posto a Tirana venerdì scorso, poi non si è più fatto vedere. Mai in lotta per un buon risultato nella cronometro di sabato e nella tappa di domenica si è staccato sulla salita finale arrivando poi al traguardo a più di 15 minuti da Pedersen. Il belga ha fatto sapere di aver avuto un approccio alla corsa complicato e spera di migliorare la propria condizione giorno dopo giorno.
Tra gli uomini di classifica il migliore è parso fino ad ora Primoz Roglic. Il campione sloveno è arrivato a qualche centesimo dal vincere la cronometro di sabato, conquistata con merito dal giovane specialista Joshua Tarling, ed è parso tra i più rilassati in mezzo al gruppo. Più nervoso invece Juan Ayuso, caduto senza conseguenze visibili nel corso della prima tappa e costretto a cedere già 15 secondi a crono al suo rivale. Per qualcun altro invece le cadute sono state fatali. Mikel Landa non ha fatto in tempo a finire la prima tappa che già ha dovuto dire addio al sogno-rosa. Fatale è stata la rovinosa caduta arrivata a pochi chilometri dal traguardo di Durazzo.
Nella stessa tappa grandi ritardi sono stati accusati da due uomini di classifica come Derek Gee e Thymen Arensman. Entrambi costretti a cedere il passo alle veementi accelerazioni della Lidl-Trek.
Va così in archivio la grande partenza dall’Albania. Un inizio su cui c’erano molti dubbi, e che però in fin dei conti si è concluso senza troppi imprevisti. Certo, la mancanza di gente a bordo strada è stata evidente, ma sulla linea del traguardo molte sono state le persone accorse per vedere l’esito finale della corsa.
Dopo il consueto giorno di riposo, il Giro riparte martedì dall’Italia. Le tappe più insidiose sono però concentrate nel fine settimana. Prima il difficile arrivo in salita a Tagliacozzo, in provincia dell’Aquila di venerdì, poi la famigerata tappa degli sterrati con arrivo a Siena la domenica. Due tappe che non diranno chi vincerà il Giro, ma che sicuramente faranno luce su chi non è all’altezza.