PADOVA IN FINALE: L'ULTIMO OSTACOLO È IL CATANIA
Missione compiuta, con una bella prova e solo qualche brivido nel finale. Il Padova batte 2-0 la Lucchese, ribalta lo 0-1 della semifinale d'andata e stacca il pass per la finalissima di Coppa Italia Serie C, la seconda negli ultimi tre anni, dopo aver conquistato il trofeo contro il Sudtirol due stagioni fa. Nell'ultimo atto della competizione, i biancoscudati affronteranno iol Catania dei grandi ex, Salvatore Monaco e soprattutto Cosimo Chiricò, che con lo stesso risultato ha eliminato il Rimini al Massimino, nonostante le grandi proteste finali per il gol del possibile 2-1 annullato ai romagnoli e che avrebbe portato al sfida ai supplementari: l'andata della finale all'Euganeo martedì 19 marzo, ritorno in Sicilia il 2 aprile.
Contro la Lucchese, Torrente ha schierato una formazione fortemente modificata rispetto a quella del campionato, non certto nel modulo - confermato il 4-3-3 - ma sicuramente negli interpreti. Nell'undici titolare, confermata solamente la coppia difensiva formata da Delli carri e Faedo, determinanti entrambi in occasione della rete che ha sbloccato la gara. Nel primo tempo, fin lì, il Padova aveva tenuto bene il gioco ma creato pochi pericoli, poi al 31' la svolta, con il corner di Radrezza spedito sulla traversa da Delli Carri, e la prontezza in ribattuta del giovane compagno di reparto, primo gol in maglia biancoscudata dopo l'arrivo dalla Virtus Verona a gennaio. Nella ripresa, il Padova ci ha provato nuovamente con Cretella, che ha sciupato due grandi occasioni, e poi ha gettato nella mischia i pezzi da novanta per trovare il secondo gol della qualificazione: Bortolussi, Liguori, Kirwan e Varas. Proprio quest'ultimo, ancora alla mezz'ora, ha trovato la rete decisiva, ancora sugli sviluppi di un angolo di Radrezza: stop di petto, e destro secco sotto la traversa a far esplodere la gioia dei tifosi di casa. Nulla da fare, invece, per i circa 500 tifosi toscani arrivati da Lucca, fermatisi sulle parate di Zanellati che nel finale è stato costretto agli straordinari per fermare Quirini, Russo e Djibril, evitando i supplementari e regalando al Padova una nuova finalissima. Stavolta, contro il Catania.
